lunedì 9 gennaio 2012

Vice.



Ed eccomi tornata per inaugurare il nuovo anno con questo "nuovissimo" post. Perché ho inserito la parola "nuovissimo" tra le virgolette? Beh, il post è nuovo, ma ancora una volta voglio parlare della storia che circonda questa band. Dopo «Ultimate Circus» che è stato il loro primo album, voglio tornare alle vere e proprie origini dei Nightmare; al tempo della loro prima demo: Vice.
Probabilmente questo brano già difficile da trovare in rete dev'essere poco noto anche ad alcuni fans stessi della band. Pertanto, se non lo avete ancora ascoltato, o non ne avete mai sentito parlare, vi do la possibilità di godervelo tramite il link di YouTube che ho inserito proprio sotto l'immagine in cima al post. Vi basta semplicemente cliccare sul simbolo del "play" ed il gioco è fatto!
Ora, nella speranza che voi tutti lo abbiate ascoltato... come sempre sarei lieta di ricevere un vostro parere, critica o apprezzamento al riguardo.
Pertanto tocca a me per prima dire la mia. Sicuramente questo è il grande "inizio" della band. Un pezzo forse più sperimentale che altro, senza dubbio. Ma in esso trovo racchiuso cinque caratteri giovani e con tanta voglia di fare. Forte ogni strumento, a partire dalla potente batteria per finire alle energiche e intense le chitarre di Sakito e Hitsugi. Anche qui la voce di Yomi è totalmente diversa da quella melodica che conosciamo oggi. In definitiva possiamo semplicemente ascoltare un brano estremamente pungente dai toni intraprendenti e dalla ritmica forte. I ragazzi non si sono per nulla risparmiati e sono partiti alla grande! Trovo che i cori degli altri componenti siano fantastici, e Yomi sa farsi accompagnare in modo ottimale. Questo pezzo lo definisco "devastante" per il suo "carattere", ma anche per la sua strana bellezza egocentrica.
Ora, se mi è permesso, desidero postare un secondo link offertoci direttamente da YouTube dove vorrei mostrarvi la performance live di questo pezzo suonato il dodici dicembre 2003 al termine del live "Ultimate Circus Final". Dopo l'estenuante concerto, la band torna nuovamente sul palco per offrire a tutti i presenti l'ascolto del loro primo lavoro strutturato insieme. Se io fossi stata sotto quel palco certamente non avrei resistito, e sarei esplosa dalla gioia. Ma ahimé, il Giappone è un posto abbastanza lontano, e nel 2003 io ero ancora una bambina.


Purtroppo la qualità non è delle migliori, ma basta per farci perdere in un sogno. Amo quell'ultima parte del live, ogni volta che la vedo mi sale un lungo brivido su per la schiena... semplicemente stimo l'operato da loro svolto, e apprezzo l'idea di ripresentarsi al pubblico dopo la seconda ed ultima parte del concerto per deliziarli ancora con un'ultimo intenso momento.
Tutto sommato non possiamo negare che questi ragazzi ci hanno sempre stupiti in ogni occasione, non solo con i loro modi di fare eccentrici e il loro stile sempre diverso e unico, ma soprattutto con la loro musica a sé, perfetta in ogni singola nota e fantasticamente straordinaria.

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